Nella lotta all’inquinamento, alla salvaguardia dell’ ambiente, siamo fortemente convinti che il settore agricolo può e deve essere protagonista.
Noi agricoltori siamo le sentinelle dei nostri campi, per primi interagiamo con essi, con la natura.
Mettere in atto comportamenti virtuosi, buone pratiche come l’ottimizzazione dell’uso del suolo, le rotazioni colturali, l’autosufficienza energetica, darà forza ad una innovazione comportamentale che timidamente sta emergendo in questi anni.
In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente viene messo in evidenza l’allarme sulla “plastica abbandonata”, fonte di inquinamento che mette in crisi ecosistemi e modifica gli habitat di migliaia di specie animali.
In agricoltura di materiali polimerici ne usiamo tanti; dagli utensili ai sostegni per le piante, dai contenitori per le sementi ai tubi per gli impianti d’irrigazione, dalle coperture per la pacciamatura alla coperture delle serre e tanto altro ancora.
Occorre, quindi, sensibilizzare e sforzarsi ad introdurre soluzioni si smaltimento eco-compatibili. Introdurre materiali bio-degradabili come, ad esempio, i nuovi nastri per la pacciamatura completamente vegetali.
In azienda abbiamo predisposto un luogo per il riciclo della plastica, viene pulita e stoccata; abbiamo un contratto di ritiro con una ditta specializzata.
Una goccia nell’oceano, vero, MA un sacchetto in meno in esso.
I modelli produttivi sino ad oggi perseguiti hanno mostrato i loro limiti. Occorre individuarne altri, alternativi. Dobbiamo essere consapevoli che le risorse naturali sono limitate.
Facciamo nostro lo slogan di quest’anno “Se Non Puoi Riutilizzarlo: Rifiutalo” consapevoli che è necessario sviluppare un ciclo virtuoso dei rifiuti e il riuso dei materiali.