“Le prime testimonianze del paese ellenico ci descrivono come la produzione di pasta si basava sulla miscelazione di frumento macinato e acqua, ottenendo così un impasto che veniva spianato e tagliato a pezzi per poi essere cotto su pietra roventi.
Il termine laganon, che poi in latino diventò loganum, indicava appunto questo tipo di impasto.
nella popolazione degli Etruschi, IV secolo a.C., vengono ritrovati dei dipinti che raffigurano macchine e arnesi ancora oggi utilizzati per la produzione della pasta.
Nel I sec. a.C. le “lagane” sono protagoniste di una preparazione di Apicio, celebre gastronomo romani, che nel suo “De re coquinaria” designa con il nome di lagani delle sfoglie di pasta….
…Nel corso dei secoli le “lagane” si diffusero in tutto il territorio dell’Impero Romano…
La semola di grano duro, con la quale la pasta veniva comunemente preparata nel Meridione (i romani importavano il grano dall’Egitto e dalla Sicilia), era raramente reperibile nelle regioni del centro -nord, a causa del clima più umido e freddo, favorendo la coltivazione di grano tenero.”
Fonte: Il Libro Della Pasta: Storia, Tradizioni e Sostenibilità